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Le parole che contano. Presentazione del nuovo libro di Elena Codeluppi

  • Immagine del redattore: Francesca Egle Lovera
    Francesca Egle Lovera
  • 23 giu
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 25 lug

Accessibilità e Gentilezza: una nuova cultura del linguaggio passa dalle parole

Dal laboratorio di ZIRRAFA – La gentilezza come forza. Il potere delle parole che contano


MILANO, 23 giugno – Ogni giorno usiamo parole che costruiscono relazioni e influenzano chi ascolta, aprendo o chiudendo il dialogo. Nel quotidiano spesso prestiamo scarsa attenzione alla scelta delle parole e agli effetti che possono avere: solo un episodio inatteso ci ricorda la forza del linguaggio e il potere delle parole che contano.


Nel mondo del marketing, al contrario, nulla è lasciato al caso, ogni messaggio viene calibrato per suscitare un’emozione e raggiungere un obiettivo. Da anni Elena Codeluppi affianca grandi aziende proprio in questo lavoro di cesello, guidandole tra nuovi media e strategie digitali.


Con un PhD in Discipline Semiotiche all’Università di Bologna, nel maggio di quest'anno ha pubblicato con Franco Angeli “Parole che contano. Guida alla comunicazione accessibile per aziende e agenzie”.

Il volume di Elena è quanto mai attuale: si inserisce nel percorso dedicato alla DEI (Diversity-Equity -Inclusion): affronta le politiche di inclusione e promuove la valorizzazione della diversità.


Elena è stata ospite della rassegna di incontri organizzata da  ZIRRAFA per la comunicazione gentile, che si è svolta a Milano tra maggio e giugno, intitolata “La gentilezza come forza. Il potere delle parole che contano” per raccontarci quali sia la nuova frontiera verso la quale dovranno progressivamente tendere le organizzazioni per restare competitive sul mercato. Questa frontiera ha un nome e si chiama “Accessibilità”, scopriamo insieme di cosa si tratta.


Locandina del incontro di lunedì 23 giugno del laboratorio culturale "La Gentilezza come forza. Il potere delle parole che contano", laboratorio di cultura accessibile organizzato da ZIRRAFA per la comunicazione gentile.

Le parole che costruiscono ponti

Moderato da Maria Aprile – Sales & Marketing Manager e oggi advisor di ZIRRAFA – l’incontro è stato un vero spazio di scambio e riflessione.


Attraverso esempi pratici, esperienze condivise e tanta partecipazione, abbiamo parlato di comunicazione accessibile esplorando insieme la potenza di una comunicazione più chiara, più vicina, più rispettosa.


«Le parole non sono neutre. Possono costruire ponti o creare distanza. Parlare di accessibilità significa impegnarsi per abbattere ostacoli, anche invisibili, nella relazione con chi ci circonda», ha sottolineato ancora l'autrice.

L’incontro si è aperto al dialogo. Le esperienze, le osservazioni, le domande hanno arricchito il confronto. Chi lavora nella comunicazione, nel marketing, nell’educazione, nella progettazione di servizi ha riconosciuto in queste parole un’urgenza condivisa. Questo seme può germogliare ovunque.


Oltre ciò che si vede

Elena ci ha spinti a guardare oltre la mera dimensione normativa.


«In questo periodo storico in cui tutte le aziende sono chiamate a certificarsi, abbiamo un’opportunità per ripensare i modelli di business, l’organizzazione, la comunicazione e persino la strategia sotto una nuova veste. Limitarci al solo adempimento sarebbe una perdita di valore sotto ogni profilo: etico, morale e anche economico».

Che differenza c'è tra inclusione e accessibilità?


Dopo tanti anni si parla finalmente di inclusione in azienda, eppure Elena ci ricorda che la parola “inclusione” ha un’origine coloniale e finisce per rappresentare ancora un atto di esclusione:


«Chi sceglie di includere lo fa secondo criteri unilaterali e, automaticamente, esclude qualcuno dalla propria scelta».

Per questo ci invita a ragionare in termini di accessibilità, introducendo un nuovo paradigma linguistico. Elena ci tiene a sottolineare che non si tratti solo di una disquisizione filosofica: cambiare mindset implica ripensare l’intera azienda da una nuova prospettiva, dai processi ai prodotti, dalle relazioni interne alla comunicazione esterna.


Sino ad oggi abbiamo guardato all’accessibilità come ciò che appare, mentre essa rappresenta ciò che permette di sentirsi parte. Le parole che usiamo possono essere porte che aprono, o muri che si alzano. E ognuno di noi, ogni giorno, ha la possibilità di scegliere.


Quali sono i vantaggi per un'azienda che ragiona in termini di Accessibilità?


I vantaggi sono per tutti e a tutti i livelli, dentro e fuori dall'organizzazione.


Quando si pensa all'accessibilità viene automatico il rimando alle barriere architettoniche, o alla navigabilità di un sito. Proviamo a pensare a quante fattispecie diverse esistono nella società, a quanti bisogni diversi esistono, più o meno speciali. Come dovrebbe fare un'azienda a rispondere a ciascuna di queste esigenze? la risposta più ovvia sarebbe "Impossibile! Non si può pensare a tutto e a tutti!"


Pensiamo per esempio alla vita in azienda: ci sono persone con disagi psicologici, ci sono persone che attraversano momenti di malattia nell'arco della loro carriera, oppure ci sono le donne che nel ciclo della vita affrontano cambiamenti importanti nella loro fisicità collegati alla procreazione che vanno ben oltre la maternità e molto altro ancora. Di tutto questo non si parla e non entrando nella conversazione è come se non esistesse e questo perché nelle politiche di inclusione non sono "categorie" incluse.


Allo stesso modo le aziende comunicano, producono, si organizzano segmentando il mercato, quindi rivolgendosi ad un idealtipo di cliente che però non è reale, perché nella vita tutti prima o poi attraversiamo avversità, stress, malattie, etc. allora si fa finta che non esistono nell'idea che guardare a ogni singolo caso sarebbe impossibile. Questo atteggiamento è dannoso, per i clienti, per l'azienda e per l'intera società di cui tutti facciamo parte.


Se si accoglie il paradigma dell'Accessibilità diventa possibile accogliere tutti quelli che spontaneamente vogliano indirizzare il loro sguardo verso i nostri prodotti e servizi, senza escludere nessuno. Certo ci sono segmenti di aziende che hanno costruito la loro ricchezza sul concetto di "esclusività" e che farnno fatica ad adattarsi ai tempi che cambiano, ma per tutte le altre l'accessibilità diventa il lasciapassare per entrare nella nuova era.


Si tratta di prenderci cura di noi, della nostra società, dei luoghi in cui lavoriamo per migliorare la qualità della vita delle persone, quella di tutti, senza dover necessariamente mettere in contrapposizione il business e il profitto come se fossero antitetici al concetto di accessibilità, perché non lo sono. Ragionare in termini di accessibilità diventa chiave per la sostenibilità d'impresa e la sua continuità.


Un libro che nasce per accompagnarci

Elena Codeluppi ha raccontato la nascita del suo libro come si racconta un viaggio: fatto di incontri, osservazioni, esperienze condivise. È un libro pensato per chi lavora con le parole – chi scrive, chi guida team, chi costruisce messaggi ogni giorno. Ma anche per chi desidera abitare la comunicazione con più presenza, più cura, più consapevolezza. Parola dopo parola, pagina dopo pagina, il libro ci accompagna in una visione in cui accessibilità e gentilezza camminano insieme. Perché ogni parola può essere una scelta. E ogni scelta può essere una possibilità.


Dove nasce la trasformazione

Questo quinto incontro ha confermato il desiderio che anima l’intera rassegna: creare spazi in cui il linguaggio sia uno strumento e anche un seme da coltivare insieme per far fiorire una nuova cultura per la nostra società all'insegna del rispetto, dell'accessibilità e della sostenibilità. Costruire spazi in cui parole e linguaggio diventino un terreno di apertura e trasformazione.


È un modo di esistere nel mondo. Di costruire relazioni. Di prenderci cura gli uni degli altri, anche attraverso la voce. Una cultura del linguaggio rispettoso è possibile. E inizia da qui e sono parole che contano e a fare la differenza.



Partecipa con noi a questo viaggio culturale: parola dopo parola, scopriremo insieme come trasformare la comunicazione in uno strumento di equità e innovazione.

Logo della rassegna culturale "La gentilezza come forza. Il potere delle parole che contano", laboratorio per la cultura accessibile organizzato da ZIRRAFA per la comunicazione gentile.

INSIEME POSSIAMO

FAR FIORIRE

UNA NUOVA CULTURA

FONDATA

SULLA GENTILEZZA!




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